Ero in dormiveglia, però la porta di camera che si apriva l'ho sentita.
E avevo capito che non era il tocco poco leggero di mia madre che viene a rovistare nella libreria alla ricerca di qualche smalto.Non ho aperto gli occhi subito, ero troppo stanca. Nemmeno cinque ore di sonno.
C'era troppo silenzio. Ho aperto un occhio. Uno, perchè non riesco mai ad aprirli tutti e due insieme subito.
C'era Emme.
Era lì, in piedi, che stava cercando di chiudere la porta di camera senza fare rumore, per non svegliarmi.
"Che ci fai qui a quest'ora? Mica è già mezzogiorno?"
"Ssssh"
"Vieni qui con me?"
"Ssssh"
Senza dirmi niente si è tolto le scarpe, si è sdraiato accanto a me, ha tirato su il piumone e mi ha stretta a sè.
Siamo stati così per un pò, in silenzio a luce spenta.
Poi mi ha fatto rotolare su di lui, si è alzato la maglietta e ha fatto lo stesso con quella del mio pigiama.
Niente di volgare. Assolutamente.
"Senti come stiamo bene così uniti?"
"Si, stiamo proprio bene, noi".
