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Gli stronzi crescono! Così, tanto per... |
Salgo in macchina di Emme con il mio Bacio in mano. Saluto le altre e mi siedo. Scarto il cioccolatino e leggo la frase. Non ricordo cosa c'era scritto, ma tutto ciò era abbastanza imbarazzante. Quella cartina l'ho conservata fino a poco tempo fa. Anzi! Credo sia ancora nella borsa che avevo quella sera. Poi controllo.
Con un morso divido a metà il cioccolatino. Mangiarlo intero non mi fa soddisfazione per nulla. I Baci, però, hanno quel piccolo difettuccio maledetto: i pezzettini di nocciola che ti si incastrano fra un dente e l'altro. E, se hai l'opportunità di lavarti i denti ok, ma io ero in una macchina e quell'opportunità non ce l'avevo! Così, mentre lui guidava, con più classe che potevo, manovravo la mia lingua fra un dente e l'altro cercando di rimuovere ogni pezzettino di nocciola. Non mi aspettavo chissà cosa, ma non si sa mai!
Finita l'impresa, do un'occhiata allo specchietto. Una tragedia.
Frangetta (che avevo all'epoca) divisa in ben tre parti, maglia storta, guance rosse fuoco e, per finire in bellezza, calze smagliate fino alla chiappa. Che eleganza signori!
Sembravo Courtney Love dopo uno dei suoi festini sessodroga&rocknroll!
"Te non hai fame?"
Se gli dico no sembra che voglia volare a casa e cagarlo da solo, se gli dico si penserà che sono una cicciona aspira tutto.
Se gli dico no sembra che voglia volare a casa e cagarlo da solo, se gli dico si penserà che sono una cicciona aspira tutto.
"Boh. E' uguale."
"Dove si può andare?"
"Il Mc a quest'ora è chiuso. Casomai, quando mi porti a casa scendi un momento e vedi se c'è qualcosa che ti va."
L'ho detto io? Io ho pronunciato questa frase sul serio?!
"Vai, va bene! Come ci si arriva da qui a casa tua?"
"Eh, boh! Non lo so!"
Non lo sapevo davvero! Un pò per via dell'alcool che avevo in corpo, un pò perchè io sarei in grado di perdermi anche in casa mia.
Così parte una diatriba assurda. Stradine, stradone, gira di qui, forse è di la, prova di qua. E nel frattempo parlavamo delle evoluzioni dei miei capelli, del perchè mi piacevano mezzi colorati, perchè proprio rosa, fucsia e viola.
Passava davanti alla strada che portava a casa mia e io stavo zitta per vedere se si rinveniva.
"Era quella vero?"
"Boh!"
"Si, era quella! Maledetta!"
Ad un certo punto ha anche accostato e finto di volermi buttare fuori dalla macchina!
Arriviamo a casa mia. Lo porto in cucina.
"Tanto i miei dormono, scava pure in quello scaffale e vedi se c'è qualcosa che ti piace. Vado un momento in bagno."
Mi scappava la pipì. Ma forte! Però, quando in casa mia c'è il silenzio più totale, dalla cucina si sente tutto ciò che succede in bagno! Mi guardo in torno. Che faccio ora?!?!!?? Apro il rubinetto del lavandino con la speranza che il rumore dell'acqua che scorre sovrastasse ogni altro rumore.
Mi do una sistemata veloce ai capelli, raccogliendoli con una pinza, e torno giù.
Ci sediamo sul divano e, per evitare quei silenzi imbarazzanti che tanto detesto, propongo di giocare a Uno.
Tra una vittoria (mia) e l'altra si fanno le cinque. Le cinque del mattino eh!
Ci siamo messi a chiacchierare. Non ricordo di cosa. Ricordo solo che mi sentivo tranquilla e a mio agio. Poi prendo il suo cellulare ed inizio a giocare con un giochino di MotoCross. Ero seduta sul ciglio del divano, lui mezzo sdraiato dietro di me. Giocava con i miei capelli. Li accarezzava, li attorcigliava, ed io non avevo il coraggio di togliere gli occhi dallo schermo di quel telefono.
Alle sei e mezzo mi da due bacini sulle guance e torna a casa. Mi scrive, qualche minuto dopo, un sms con scritto che era stato bene.
Il giorno dopo, in un altro sms, mi dice che avrebbe voluto baciarmi.
La sera è successo.
E la terza parte del racconto è oggi. La stiamo vivendo tutt'ora da quasi due anni.
E stiamo bene. Ma bene davvero.